Ecco di seguito le patologie che la mia specializzazione mi permette di trattare:
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
E' la patologia più comune e la più frequente che interessa la mano.
Generalmente sono colpite le donne in età post-menopausale, anche se sono abbastanza frequenti i casi di giovani puerpere in allattamento. (E' chiaro quindi il rapporto ormonale!)
E' dovuta alla compressione del nervo mediano nel canale carpale al polso.
E' caratterizzata da parestesie e disestesie, specie notturne (formicolio alle prime 3 dita della mano), con difficoltata presa, specie dei piccoli oggetti (ago, monete) e deficit di sensibilità .
Nella fase acuta è presente anche il dolore, che scompare nella fase paralitica, la più grave a seguito della "morte" funzionale del nervo mediano.
Gli esami necessari alla diagnosi sono: l'elettromiografia e la neurografia del mediano;
gli esami radiologici della colonna cervicale; gli esmi ematici per i test reumatici completi.
La terapia comprende farmaci antiflogistici ed antinevritici a cicli (2,3 volte l'anno) per le forme progressive, tuttavia la terapia chirurgica resta la più indicata in quanto risolve il problema compressivo in maniera definitiva.
Una forma similare è la compressione del nervo ulnare al polso, nel canale di Guyon, che interessa il IV° e V° dito.
Valgono le indicazioni del Tunnel carpale.
IL DITO A SCATTO
E' una tenovaginalite stenosante (forma infiammatoria di tipo reumatico delle guaine tendinee). E' caratterizzata dallo "scatto" delle dita interessate, con dolore ed impaccio motorio, sino al blocco coatto, completo dell'escursione flessoria.
Dovuta all'attività manuale, lavorativa e non, è comune a tutte le età, con una certa prevalenza per i giovani.
Una forma particolare (morbo di Notta) è congenita.
La terapia è medica con antiflogistici x os; applicazioni locali con pomate o terapia meccanica con laser o magnetoterapia.
Terapia chirurgica nelle forme resistenti.
CISTI ARTICOLARI O GANGLI
Sono neoformazioni cistiche a contenuto sinovitico, mucoido-gelatinoso che si originano dalle guaine articolari del polso o delle dita. Molto comuni e spesso diagnosticate come cisti tendinee, erroneamente, sono adese ai piani, e non mobili come queste ultime.
Dolenti, ingravescenti in quanto possono crescere, determinano difficoltà articolari sino al blocco.
Legate a patologie "reumatiche" soggettive, sono recidivanti.
Gli esami da fare sono:Rx polso; ecografia; test ematici completi per la batteria reumatica.
La terapia consiste nel riposo, antiflogistici per os e locali.
Utile la magnetoterapia, gli ultrasuoni ed il laser.
Terapia chirurgia nei casi resistenti.
RIZOARTROSI
E' una patologia molto frequente che colpisce in età senile ed è dovuta al processo degenerativo della cartilagine articolare della articolazione Trapezio-Metacarpale del I° dito.
In fondo è una comune forma artrosica, tipica dell'età, che tuttavia è maggiormente invalidante in quanto, interessando il pollice, impedisce le normali attività manuali non soltanto lavorative, ma anche gestionali e di relazione.
E' caratterizzata dal dolore articolare alla base del pollice, con difficoltà nella presa di forza ed in quella bidigitale (esempio: si fa fatica ad aprire la porta di casa in quanto non si riesce a far girare la chiave).
A volte il quadro è aggravato dalla sublussazione del I° metacarpo con l'evidente "gradino" alla base del primo raggio.
La terapia è essenzialmente quella antidolorifica ed antiartrosica con Fans sia per uso orale che topici.
La terapia con ionoforesi, ultrasuoni e magnetoterapia può essere alternata a quella medica anche per evitare i danni gastrici dovuti ad un uso prolungato.
Utili la Fisioterapia ed i fanghi.
Gli esami da eseguire sono i normali esami radiografici.
L'intervento chirurgico, consistente in una "artrodesi" (vale a dire al blocco dell'articolazione trapezio-metacarpale con una cambra metallica ) nei casi di grave blocco motorio, ha il vantaggio di ridurre l'attrito, e di conseguenza il dolore, tra le superfici articolari consumate, favorendo nel contempo la mobilità.
Nei casi più gravi si può arrivare alla sostituzione del trapezio, con protesi articolari che ricostruiscono l'articolazione distrutta dal processo degenerativo.
MALLET-FINGER
o DITO A MARTELLO. E' una patologia molto comune, specie nelle donne di casa (che fanno il letto), negli sportivi che usano le mani (i pallavolisti), negli uomini che fanno lavori pesanti (traumi diretti).
Consiste nel dècalage (caduta) della terza falange (P3) del dito per rottura sottocutanea (senza ferita cutanea) dell'estensore, da trauma diretto.
La diagnosi è immediata in quanto visiva.
La terapia consiste nel ripristinare l'inserzione tendinea alla base della P3 con stecche, atelle (ditali) rigidi da mantenere in sede almeno gg. 30.
Tuttavia questa soluzione non è sempre efficace per cui si rende necessaria la terapia chirurgica, specie quando si stacca anche una spicula ossea inserzionale, che consiste nel "Pull-Out" tendineo, vale a dire nella ritenzione dell'estensore.
MALATTIA DI DUPUYTREN
E' una patologia a genesi multipla, familiare, dismetabolica, neurologica che colpisce generalmente gli uomini dopo i 35 anni (anche se si conoscono casi in età giovanile) e consiste nella retrazione della aponeurosi palmare, quella membrane tesa a ventaglio, sottocute, atta a separare gli elementi nobili sottostanti, in particolare i tendini, e preservarli dai traumi diretti e non.
Ha una evoluzione molto particolare a seconda degli stadi di maturazione ( che può durare anni, forse decenni), e si manifesta con la crescita di uno o più noduli simili ai calli, nel palmo (stadio 1); questi noduli si moltiplicano e si pongono in "fila" determinando una corda retraente (stadio 2), che si dirige verso una o più dita, iniziando ad incurvarle.
La flessione della prima falange (terzo stadio) impedisce il movimento digitale con difficoltà nella presa manuale e la definitiva recurvazione in iperestensione della terza falange (quarto stadio) determina la chiusura completa del palmo.
E' una patologia molto invalidante che può colpire in associazione anche i piedi (retrazione della aponeurosi plantare, o M. di Leddher-Rose).
La diagnosi è facile e non servono esami particolari.
La terapia medica può essere usata come coadiuvante delle sintomatologie correlate.
In pratica non ha successo, anche se una certa risposta positiva si ha con la vitamina "E".
La terapia chirurgica, invece, specie se è eseguita in epoca precoce, permette un buon recupero funzionale.Tale risultato non può essere raggiunto in quei casi dove si è determinata una rigidità articolare, da non uso duraturo.Non sono rari i casi di amputazioni modellanti.
PATOLOGIE MENO FREQUENTI
Altre patologie colpiscono le mani, con effetti altrettanto gravi.
I TRAUMI con fratture e lussazione delle dita ,dei metacarpi, delle ossa del carpo e del polso.
Lesioni dei nervi (sezioni,strappi radicolari e del plesso brachiale,compressioni esterne) con limitazione sensitiva e motoria.
Lesioni tendinee (estensori e flessori) che compromettono il movimento della mano.
Le PATOLOGIE REUMATICHE con danni articolari permanenti che impediscono il normale movimento delle dita e della mano in genere, che portano alla sostituzione delle articolazioni interessate con protesi .
I TUMORI OSSEI e delle PARTI MOLLI, molto più frequenti di quanto si possa credere, sia di natura benigna che maligna, che se non trattati in modo e tempo corretti, recano gravissime conseguenze, che vanno dall'insufficienza funzionale, con amputazioni delle sedi interessate, sino alla morte del paziente.
Le MALFORMAZIONI CONGENITE che colpiscono molto di frequente le mani sia come sede primaria ed elettiva, sia nelle malformazioni complesse interessanti più organi, che fanno del bambino colpito una vittima per il futuro (ammesso che ci sia).
Gli ESITI delle USTIONI con necessità di riparazione chirurgica plastica degli elementi della mano interessati, sia dal punto di visto estetico che, soprattutto, funzionale.